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Che cos'è il Disturbo Primario del Linguaggio?

Il Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) è un disturbo del neuro-sviluppo frequente in età prescolare e consiste nella difficoltà da parte del bambino ad acquisire la lingua a cui è esposto.
Si parla di disturbo primario poiché non è associato o derivante da altri disturbi e tende a presentarsi insieme ad altre vulnerabilità.

I dati epidemiologici più recenti indicano un disturbo primario del linguaggio nel 7% circa dei bambini, con prevalenza per il genere maschile.

I disturbi di linguaggio non costituiscono una categoria omogenea: in alcuni casi, infatti, si limita alla difficoltà nella produzione linguistica, mentre nei casi più gravi si può estendere alla comprensione stessa del linguaggio.

Iter diagnostico di base

È possibile effettuare la diagnosi a partire dai 4 anni d’età. Prima di questo periodo si parla di late talkers o parlatori tardivi, cioè bambini che a 24 mesi hanno un vocabolario espressivo inferiore A 50 parole, oppure a 30 mesi manifestano assenza di linguaggio combinatorio.

Ai fini diagnostici e riabilitativi è importante valutare vari aspetti del linguaggio:

  • la forma: elaborazione fonetica, fonologica, morfo-sintattica;
  • il contenuto: l’elaborazione semantico-lessicale;
  • l’uso: l’elaborazione pragmatica e discorsiva.

Ciascuna di esse può essere valutata sia in produzione, cioè nel linguaggio espressivo, sia in comprensione, ovvero il linguaggio recettivo.

Modalità d'intervento

Che cosa fare se tuo figlio ha un DPL?

I DPL possono essere trattati e risolti tramite un adeguato trattamento logopedico.

Il Logopedista provvede ad una valutazione del linguaggio del bambino e alla somministrazione di esercizi e attività, per lo più presentati in forma ludica, che permettono la risoluzione del problema di linguaggio rilevato.