potenziamento funzioni esec.Bambino

Che cosa sono le Funzioni Esecutive?

Ad oggi il modello integrato delle Funzioni Esecutive (FE) più accreditato è quello di Miyake e colleghi (2000) che hanno evidenziato tre competenze di base: inibizione (controllo inibitorio che include autocontrollo comportamentale e cognitivo), memoria di lavoro (verbale e visuo-spaziale) e flessibilità cognitiva (capacità di adattarsi rapidamente e in maniera flessibile ai cambiamenti delle circostanze esterne).

Tali componenti di base permettono la strutturazione di funzioni esecutive di ordine superiore: capacità di ragionamento, problem solving (intelligenza fluida) e pianificazione.

Programma FEREA

I percorsi di valutazione e potenziamento delle Funzioni Esecutive, sono costruiti facendo riferimento al modello FEREA (Funzioni Esecutive Relazioni Emozioni Ambiente).

Lo scopo è di lavorare in parallelo con il bambino e con il suo ambiente (casa e scuola) per stimolare il miglioramento delle Funzioni Esecutive (autocontrollo, memoria, flessibilità e pianificazione) e contemporaneamente dare a genitori e insegnanti strategie per adattare le richieste quotidiane rispetto alle competenze attuali del bambino

Modalità d'intervento

Il prerequisito fondamentale per impostare un training per le Funzioni Esecutive è la raccolta di informazioni in merito al livello di funzionamento del bambino.

E’ importante integrare la percezione di insegnanti e genitori, ottenere la percezione ed  del bambino stesso, osservarlo di fronte ai compiti e valutare la sua narrativa.

Una volta circoscritte le aree problematiche, la fase successiva è quella di definire delle priorità di azione da condividere con il bambino e le persone facenti parte del suo contesto di vita.

Si delineano e condividono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine.

Si procede, quindi, con la costruzione del training, i cui ingredienti principali sono:

  • personalizzabile, ovvero costruito tenendo in considerazione le specifiche caratteristiche del bambino. Il training può essere individuale o di gruppo.
  • In continua evoluzione, mai monotono, ripetitivo, evitando trattamenti stereotipati e ripetitivi.
  • Costruito in modo che alla fine di ogni seduta il bambino possa sperimentare uno stato emotivo positivo.
  • Coinvolgere più persone facenti parte del contesto di vita del bambino (es. insegnanti, genitori) per favorire la generalizzazione.
  • Condividere la terapia con la famiglia.
  • Prestare attenzione alle emozioni e lavorare sulla motivazione e la volontà del bambino onde favorire l’adesione al piano di lavoro.
  • Dare enfasi alla componente relazionale.
  • Utilizzare materiali di vario tipo: carta/matita, computer, giochi da utilizzare in gruppo o individualmente.
  • Prevedere anche un lavoro a casa (sotto forma di gioco).
  • Accompagnare la stimolazione cognitiva a quella motoria (se possibile associare un’attività sportiva come il karate, il tennis..).

La realizzazione del training è seguita da una valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’intervento.

Si procede, quindi, con una nuova valutazione dei comportamenti e dei domini sui quali si è intervenuti con l’intento di rilevare cambiamenti nella direzione prospettata.